Un giorno indimenticabile per ogni tifoso bianconero
Il 26 aprile 1998 è una data che ogni tifoso juventino porta nel cuore. Quella domenica, allo Stadio delle Alpi, la Juventus affrontò l’Inter in uno scontro diretto che avrebbe potuto decidere le sorti del campionato. Non era una partita come le altre: era la sfida tra i campioni in carica e una rivale storica che aveva in Ronaldo “Il Fenomeno” il suo gioiello più prezioso. Gli occhi di tutta Italia erano puntati su Torino, e la tensione si respirava nell’aria.
La cornice perfetta: il pubblico del Delle Alpi
Lo stadio era una bolgia. Migliaia di tifosi bianconeri riempivano ogni settore del Delle Alpi, trasformandolo in una vera e propria fortezza. I cori, le bandiere e l’energia sugli spalti rappresentavano il dodicesimo uomo per una Juventus pronta a combattere fino all’ultimo respiro. La posta in gioco era altissima: una vittoria avrebbe messo una seria ipoteca sul 25° Scudetto.
Il gol di Alessandro Del Piero: una magia che vale una stagione
La partita fu combattuta fin dall’inizio, con entrambe le squadre che mostrarono una grande intensità. La Juventus, spinta dal suo spirito indomabile, trovò il vantaggio nel primo tempo grazie al suo uomo simbolo: Alessandro Del Piero. Un’azione magistrale, costruita da un passaggio filtrante di Zidane, portò Del Piero a tu per tu con il portiere Pagliuca. Con la sua solita freddezza, Alex insaccò il pallone alle spalle dell’estremo difensore, facendo esplodere di gioia tutto lo stadio.
Una difesa impenetrabile
Dopo il gol, la Juventus dovette affrontare un’Inter determinata a reagire. Gli assalti nerazzurri si fecero sempre più pressanti, ma la difesa bianconera, guidata da un monumentale Paolo Montero e da un instancabile Ciro Ferrara, respinse ogni tentativo. Angelo Peruzzi, con le sue parate decisive, fu l’altro eroe della giornata, mantenendo inviolata la porta della Vecchia Signora.
Le polemiche: un rigore contestato
La partita fu segnata da un episodio controverso che ha fatto discutere per anni: il mancato rigore concesso all’Inter per un contatto tra Ronaldo e Iuliano. Le proteste dei giocatori nerazzurri furono furiose, ma l’arbitro Ceccarini decise di non assegnare il penalty. Per i tifosi bianconeri, quella decisione rappresentò la giustizia di una partita dominata per lunghi tratti dalla Juventus, mentre per gli interisti diventò un simbolo di polemica.
Un passo decisivo verso il trionfo
Al triplice fischio, la Juventus uscì vincitrice e rafforzò il suo primato in classifica. Era un successo che valeva più di tre punti: rappresentava la superiorità mentale e tecnica della squadra bianconera, capace di gestire la pressione di una gara così importante. Il popolo juventino, sugli spalti e davanti ai televisori, festeggiò con orgoglio una vittoria che sentiva già profumare di Scudetto.
Conclusione: la vittoria della fede
Juventus-Inter 1-0 non è stata solo una partita: è stata una battaglia, un simbolo di cosa significhi lottare con il cuore e la testa. Quel gol di Del Piero, quelle parate di Peruzzi, e quella difesa impenetrabile resteranno per sempre scolpiti nella storia bianconera. Perché essere juventini significa vivere emozioni così, unite da una fede che non conosce limiti.