La stagione 2001/02 è impressa nella memoria di ogni tifoso juventino come una delle più emozionanti e imprevedibili di sempre. La Juventus, guidata da Marcello Lippi, conquistò il suo 26º Scudetto al termine di un campionato straordinario, segnato da una rimonta epica e da un ultimo turno di campionato che ha fatto la storia del calcio italiano. Il 5 maggio 2002, una data che per i tifosi bianconeri rappresenta la rivincita della tenacia e della fede “Fino alla Fine”, sancì il trionfo della Vecchia Signora in un’annata ricca di colpi di scena, momenti di gloria e difficoltà superate con grande determinazione.
La Juventus iniziò la stagione con una vittoria convincente contro il Venezia per 4-0, mostrando fin da subito grande qualità offensiva. Tuttavia, già alla seconda giornata arrivò una battuta d’arresto con la sconfitta per 2-0 sul campo dell’Atalanta, seguita poi da una ripresa casalinga contro il Chievo Verona, battuto 3-2 in una partita ricca di emozioni. Le prime giornate del campionato furono caratterizzate da un andamento altalenante per i bianconeri. La Juventus perse punti preziosi in trasferta contro il Lecce e il Bologna, mentre riuscì a strappare un pareggio contro l’Inter e contro il Torino nel derby della Mole.
Nonostante qualche inciampo iniziale, il gruppo di Lippi cominciava a trovare i suoi equilibri grazie al talento di campioni come Alessandro Del Piero, David Trezeguet e Pavel Nedvěd, nuovo acquisto della stagione, destinato a diventare uno dei simboli della Juventus. La squadra dimostrava un potenziale enorme, ma serviva maggiore continuità nei risultati per poter competere ai vertici della classifica.
Durante il girone di andata, la Juventus alternò vittorie convincenti a risultati deludenti. Dopo una serie di pareggi contro squadre come Lazio, Milan e Inter, arrivò una vittoria importante contro il Parma, seguita da successi contro Perugia e Piacenza. Tuttavia, le sconfitte contro Roma e Fiorentina evidenziavano una certa difficoltà nel mantenere costante il livello delle prestazioni, soprattutto contro avversari diretti.
La vittoria esterna contro la Lazio per 1-0, firmata da Del Piero, fu uno dei momenti chiave del girone di andata. Da lì in poi, la squadra iniziò a mostrare una solidità difensiva sempre più evidente, grazie al contributo di giocatori come Gianluigi Buffon e Lilian Thuram, arrivati entrambi in estate per rinforzare il reparto arretrato. Le prestazioni di Buffon si rivelarono decisive in numerose partite, confermando l’intuizione della dirigenza che aveva puntato forte su di lui, facendolo diventare il portiere più costoso della storia all’epoca.
Nel girone di ritorno la Juventus iniziò a macinare punti e a credere sempre più nella possibilità di lottare per lo Scudetto. Tra gennaio e marzo, i bianconeri raccolsero importanti vittorie contro Atalanta, Udinese, Fiorentina e Bologna, mantenendo vive le speranze nonostante l’Inter sembrasse avere il controllo della classifica. La squadra di Lippi non mollò mai, continuando a lavorare duramente e a credere nel proprio potenziale.
La sfida decisiva arrivò nelle ultime giornate di campionato. La Juventus vinse 2-0 contro il Brescia e 1-0 contro il Milan, mantenendo la pressione sull’Inter e sulla Roma, le altre due principali contendenti al titolo. La squadra mostrava una compattezza e una determinazione straordinarie, caratteristiche tipiche della Juventus, che ha sempre incarnato il motto “Fino alla Fine”.
Il momento più iconico della stagione arrivò all’ultima giornata di campionato, il 5 maggio 2002. La Juventus era costretta a vincere contro l’Udinese e sperare in un passo falso dell’Inter, impegnata sul campo della Lazio. Contro ogni pronostico, la Lazio sconfisse l’Inter per 4-2, mentre la Juventus vinse 2-0 a Udine con le reti di Trezeguet e Del Piero. Fu il trionfo della Vecchia Signora, che completò una rimonta epica, regalando ai suoi tifosi uno dei titoli più emozionanti e indimenticabili della sua storia.
Le immagini dei giocatori che festeggiano sul campo di Udine, con Marcello Lippi in lacrime e i tifosi in delirio, rimangono uno dei momenti più emozionanti nella storia del calcio italiano. Quel giorno la Juventus dimostrò ancora una volta che non bisogna mai smettere di credere nei propri obiettivi, anche quando tutto sembra perduto.
Il 26º Scudetto fu il risultato del lavoro di un gruppo compatto e determinato. Alessandro Del Piero e David Trezeguet furono i leader offensivi della squadra, segnando gol decisivi in numerose partite. Pavel Nedvěd portò qualità e dinamismo al centrocampo, mentre Buffon e Thuram garantirono solidità difensiva. Ma il vero artefice del successo fu Marcello Lippi, che seppe motivare e gestire al meglio una rosa di grande talento.
Questo scudetto rappresentò l’inizio di un nuovo ciclo vincente per la Juventus, che avrebbe continuato a dominare il calcio italiano nei successivi anni. Il trionfo del 5 maggio 2002 rimane una lezione di determinazione e spirito di squadra che ogni tifoso bianconero porta nel cuore.
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